Si rinforza la collaborazione tra Provincia e Associazione Autismo Arezzo.
Una collaborazione che sale di intensità quella tra la Provincia di Arezzo e l’Associazione Autismo Arezzo. Il progetto di oggi è naturale proseguimento del percorso avviato con il Servizio di Protezione Civile della Provincia di Arezzo già nel 2019, allorquando assieme anche alla Prefettura di Arezzo, al Comando di Vigili del Fuoco. alla centrale operativa del 118 e al comune di cortona fu realizzata una esercitazione pratica ed un supporto video finalizzato ad illustrare la presa in carico di una persona autistica in caso di calamità.
Da qui si è partiti per realizzare un percorso di formazione specifico rivolto ai volontari e al personale della Protezione Civile che coinvolgerà oltre 20 operatori volontari delle principali associazioni provinciali. Il progetto si svolgerà tra aprile e maggio 2022 e sarà curato dalle dottoresse Maria Vittoria Romizi e Marta Vadalà, specializzate in questo ambito. L’aiuto alle persone con specifiche necessità, sia per condizioni proprie – persone disabili, anziane o persone con altre difficoltà – sia a seguito di un evento traumatico, rappresenta, specie nel contesto di scenari emergenziali, un elemento centrale.
La presidente Silvia Chiassai Martini ha dichiarato durante l’incontro di presentazione del progetto: “La Provincia di Arezzo dà pieno supporto a questa lodevole iniziativa, che getterà le basi per una migliore risposta alla popolazione con particolare riferimento alle persone con specifiche necessità durante un’emergenza. Tanta è ancora la strada da fare, ma questo progetto è il punto di partenza necessario per rilanciare l’attenzione ed i corretti comportamenti, che alla fine renderanno meno complicata l’inclusione delle persone autistiche nel loro complesso. Per questo ho messo a disposizione tutta la struttura di Protezione Civile dell’Ente e l’esperienza che questa ha avuto nell’affrontare le calamità naturali. Colgo l’occasione per ringraziare le associazioni di volontariato di Protezione Civile, consapevole che solo attraverso il loro coinvolgimento e la loro azione possiamo ritenerci sulla giusta strada verso un obiettivo ambizioso che è quello di garantire la massima efficienza, nel supporto alla popolazione durante un evento calamitoso dove nessun cittadino si debba sentire escluso.”
Oltre al soccorso tecnico e sanitario urgente, affidato rispettivamente ai vigili del fuoco e agli operatori sanitari, una fitta rete di altri soggetti si occupa di supportare la cittadinanza sin dalle prime ore dell’emergenza. Destinatari infatti sono i volontari e i dipendenti degli Enti che si occupano di Protezione Civile. Attraverso il progetto verrà integrata la formazione di coloro che durante la normale attività istituzionale potrebbero venire a contatto con persone che presentano un disturbo dello spettro autistico con interventi che illustrino le caratteristiche del disturbo in questione e forniscano strategie e modalità operative per facilitare un corretto approccio relazionale. Incrementare la consapevolezza e le conoscenze in merito alle persone autistiche.
“Soccorso alla persona significa entrare in relazione con essa e, ancora prima, comprenderne le necessità specifiche e individuare la modalità di comunicazione più efficace – afferma Andrea Laurenzi presidente dell’Associazione Autismo Arezzo. Uno dei nostri obiettivi, come associazione di genitori, è quello di creare le condizioni perché i nostri figli, qualora si verifichino situazioni emergenziali, siano gestiti correttamente e con sensibilità. Diventa quindi fondamentale il possesso di una serie di informazioni che mettano in grado, in primo luogo, di comprendere il tipo di difficoltà da fronteggiare e poi di conoscere le linee guida di comportamento per la gestione del problema. Queste sono le precondizioni per intervenire in modo adeguato. Ringraziamo la Provincia di Arezzo e tutte le associazioni che hanno aderito. Questo risultato dimostra la grande sensibilità diffusa della comunità aretina. La nostra idea è di non fermarsi qui ma di intensificare questo percorso di formazione aprendolo anche ad altri ambiti, perché i nostri figli possano sentirsi accolti in ogni settore della nostra società”.